domenica 14 dicembre 2014

Marmellata di zucca all'amaretto

La ricetta proviene dal blog giallozafferano.
La foto mi è stata affettuosamente concessa da Miriam Scattolo il cui hobby è la fotografia (e si vede).
Amicizia virtuale nata dalla condivisione di un browsergame,  proseguita poi su fb.
Un giorno chissà avremo occasione anche di incontrarci.
Chissà.

Pochi ingredienti per questa ricetta.
Buona da spalmare sul pane.
Buona per farcire una crostata.
Buonissima da abbinare ai formaggi.

E perchè no potrebbe entrare a far parte degli antipasti da proporre in queste feste.

E come pensiero da lasciare sotto l'albero di Natale ai vostri cari o amici?

Io apprezzerei di sicuro!!

Marmellata di zucca all'amaretto

Ingredienti per circa 4 barattolini da 250 gr:

1 kg di zucca
2 gr di cannella in polvere
250 gr di zucchero
un pizzico di noce moscata
mezzo bicchierino di liquore all'amaretto
40 ml di succo di limone
la buccia grattugiata di 1 limone

Ridurre a piccoli dadini la polpa della zucca e trasferirli in una grossa pentola con lo zucchero.
Coprire e lasciar macerare per alcune ore, meglio per una notte intera.
Passato il tempo di riposo, aggiungere tutti gli altri ingredienti (cannella, noce moscata, liquore all'amaretto, il succo e la buccia del limone).
Cuocere il composto per 30 minuti.
Invasare ancora calda nei barattoli precedentemente sterilizzati e chiudere ermeticamente.
Capovolgere i contenitori e lasciate raffreddare dolcemente avvolti in una coperta.
Conservare al buio e consumare dopo circa 1 mese.

martedì 25 novembre 2014

Brownie

Eh sì.
Non posso nascondere di avere un debole per tutto quello che è cioccolatoso.
Sarà che sono cresciuta in mezza a queste dolcezze. 
Papà era rappresentante di alcune famose marche del settore e posso dire tanto amato quanto rispettato nell'ambiente. 
Poi quando lui è venuto a mancare mio fratello ha preso le redini del lavoro. 
E poi anche io sino al 2008 ho avuto una cioccolateria a Roma. 
Il sogno nel cassetto che per qualche anno è diventato realtà.
Tanti sacrifici perchè il negozio ti vincola; quante nottate a confezionare ed allestire le vetrine. 
Ma se penso e ricordo al bancone pieno di praline di ogni tipo, appoggiate in ordine sui piattini di vetro, ai tanti prodotti che mi facevo venire da tutta Italia perchè dovevo e volevo offrire ai miei clienti "la particolarità", a quando era vestito a festa e non solo per le ricorrenze, mi brillano ancora gli occhi.

E così oggi vi propongo i famosi brownie che di cioccolatoso hanno tanto.
La ricetta è tratta dal libro "L'encyclopedie du chocolat" de L'Ecole du Grand Chocolat Valhrona (quest'ultimo nome altosonante nel mondo del cioccolato).


Brownie tratta da "L'Encyclopedie du Chocolate"
de L'Ecole du Grand Chocolate Valhrona

Ingredienti per 8 persone:
3 uova
120 gr di zucchero (io 100 gr)
120 gr di zucchero di canna (il libro riporta la dicitura cassonade che è un tipo di zucchero di canna rosso e con sentori di rum. Io ho usato del muscovado)
90 gr di cioccolato amaro al 60% (io 70% Lindt, mi perdoni Valhrona ma quello avevo in casa)
170 gr di burro
40 gr di farina
10 gr di cacao in polvere

noci e gocce di cioccolato fondente



Sciogliere a bangomaria o nel microonde il cioccolato ed il burro.
Miscelate con uno sbattitore elettrico le uova, lo zucchero e lo zucchero di canna ma senza montare.
Aggiungere al composto il cioccolato ed il burro fusi continuando a mescolare.
Setacciare la farina ed il cacao ed aggiungere all'impasto.
Miscelare brevemente.
Foderare con carta da forno uno stampo da 20x20 e versare il preparato.
Sistemare sopra le noci e le gocce di cioccolato.





Cuocere in forno preriscaldato a 160° per 20 minuti almeno.
Lasciate raffreddare e spolverate di zucchero a velo se volete.
Potete mettere l'intera "tarte" nel freezer per alcuni minuti per poterla così meglio porzionare.
Consumateli il giorno dopo. Sono ancora più buoni!!



sabato 15 novembre 2014

Crostata di riso gluten free ricotta e cioccolato

Volevo tanto provare la frolla di riso.
E per questo non potevo non affidarmi a Luca Montersino. La ricetta è tratta da "Croissant e biscotti"

E poi avevo della ricotta.
Il cioccolato non manca mai in dispensa e così ecco la ricetta di oggi.

Una semplice crostata, facile da preparare ma particolare per il tipo di frolla utilizzata.

Sostituendo il pan di spagna con altrettanto prodotto senza glutine, è una ricetta per i nostri amici ciliaci.

 Crostata di riso gluten free ricotta e cioccolato

Ingredienti:

Per la pasta frolla:
300 gr di farina di riso
150 gr di burro
120 gr di zucchero semolato
60 gr di uova
i baccello di vaniglia
aroma millefiori

Per il ripieno:
500 gr di ricotta 
150 gr di zucchero semolato
100 gr di gocce di cioccolato
cannella in polvere

Pan di spagna gluten free (di 24 cm):
5 uova
150 gr di zucchero
150 gr. di amido di mais o fecola di patate
1 stecca di vaniglia

zucchero a velo

Per la frolla
Amalgamare il burro alla farina, unite gli altri ingredienti ed impastare.
Coprire con la pellicola e mettere a riposare in frigo per almeno 2 ore.

Per il ripieno
Lasciare scolare la ricotta dal siero in un colino per tutta la notte.
Miscelare tutti gli ingredienti e tenere da parte.

Per il pan di spagna
Montare per almeno 15 minuti le uova e lo zucchero sino ad avere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere i semini della bacca di vaniglia ed amalgamare. Setacciare l'amido o la fecola ed incorporare delicatamente al composto di uova e zucchero, con movimenti dal basso verso l'alto.
Imburrare una tortiera da 24 cm ed infarinare con l'amido e versare l'impasto.
Cuocere a 180° per circa 40 minuti.
Raffreddare per bene il pan di spagna prima di  toglierlo dallo stampo.



Rivestire con la frolla uno stampo rettangolare 30x10 e bucherellare il fondo con una forchetta.
Ricoprire con le fette di pan di spagna e versare il ripieno.
Dalla frolla rimasta ritagliare le strisce per decorare la crostata.

Cuocere in forno a 180° per almeno 40 minuti.

Una volta raffreddata, spolverare con zucchero a velo.



lunedì 27 ottobre 2014

Frolla ovis mollis e biscotti occhi di bue

Antonella e Marco.
Il loro gruppo "Quelli che .... i dolci", di cui faccio parte.
Una post "urlato" da Marco con foga per stimolarci a pasticciare "RAGAZZE/I VOGLIO LA MIGLIORE RICETTA DI OCCHI DI BUE CHE SAPETE FARE!!!FORZA!!!"
E Antonella a specificare che i veri occhi di bue si fanno con una frolla sablè in cui si utilizzano tuorli sodi.

Mmmmmm, non sapevo, interessante la cosa.
Andiamo ad informarci su questo impasto.

Ed ecco la frolla ovis mollis.
Poche parole per descriverla: delicata, friabile, profumata, che si scioglie in bocca, usata esclusivamente per i biscotti ed in particolar modo per quelli ungheresi a forma di ferro di cavallo.

Il guanto è ormai gettato da Marco e tutti a sfornare occhi di bue, ognuno utilizzando la propria ricetta e postando le foto.

Sorniona son arrivata pure io a raccogliere la sfida.
Per ultima e con calma. Una sera per documentarmi. Una sera per impastare la frolla lasciandola tutta la notte a riposo in frigo per stabilizzarla. Una sera (la seguente) per cuocere i biscotti (e non vi dico il profumo di vaniglia che aveva invaso tutta la casa). Una sera tenuti in teglia perchè volevo fare una sorta di marmellata "tropicale" )che poi non ho fatto). 

Finalmente siamo a sabato.
Prendo i miei biscottini e li finisco con le marmellate a disposizione.
Poi via al book fotografico (si fà per dire).

E stasera, dadadataaaaaaaa, vi presento i miei occhi di bue.

La ricetta della frolla è di Igino Massari, tratta dal libro "Non solo zucchero, vol.I"


Occhi di bue con frolla "ovis mollis"
di Iginio Massari tratta da "Non solo zucchero vol I"

Ingredienti:
50 gr di tuorli sodi
100 gr di burro
100 gr di farina 170W
50 gr di zucchero a velo
50 gr di fecola di patate
bacca di vaniglia
un pizzico di sale

Nella planetaria lavorate il burro, lo zucchero ed i tuorli sodi passati al setaccio fine.
Aggiungere il sale, la farina la fecola ed i semini della bacca di vaniglia e lavorare velocemente il composto senza scaldarlo troppo.

Riporre in frigo per almeno 2 ore o meglio ancora tutta la notte.

Stendere  la frolla e con un coppapasta ricavare dei dischi in numero paro.
Metà di questi coppateli di nuovo con un tagliapasta più piccolo.

Ora io ho accoppiato due dischi e cotto in forno a 160° per 30 minuti.
Una volta freddi ho riempito il foro centrale con della marmellata ai mirtilli rossi e neri e albicocca entrambe della St. Dalfour.



In alternativa potete anche  mettere al centro del dischetto intero la marmellata o crema di nocciole e chiudete con l'altro con il foro.

Ancora potete fare delle palline con una piccola quantità di impasto che andrete a schiacciare (io ho usato il tappino del dolcificante liquido) in modo da formare una fossetta che riempirete come preferite (io dopo la cottura)



Spolverare di zucchero a velo e gustateli con un buon tè.
Ma anche da soli, se avete bisogno di gratificarvi, non vi deluderanno!!




Per le quantità sapete che non sò dirvi con precisione?
Questi biscotti sono così buoni che uno tira l'altro.
Un paio li ho mangiati io, un paio fatti assaggiare al mio compagno (ho dovuto costringerlo e non perchè non sia goloso ma è a dieta), un paio si sono rotti durante il book fotografico ed il resto sono andati ai miei vicini.

Orientativamente da servire con il tè, la dose dovrebbe essere sufficiente per 3 persone.

domenica 19 ottobre 2014

Focaccia con tonno e scamorza

Un'altra ricetta di Luca tratta dal libro "Accademia Montersino" che non mi ha deluso.
Era da tempo che volevo farla ma quando si tratta di prodotti lievitati ho sempre delle remore, insomma paura di sbagliare.

E per questa focaccia (a lunga lievitazione) si inizia il giorno prima per concludere la preparazione il giorno dopo. 
Ma non lasciatevi spaventare.
La lavorazione è abbastanza semplice.
Bisogno solo lasciar lievitare l'impasto per 18/24 ore.

Ma andiamo alla ricetta che posto con le dosi indicate nel libro.
Come prima volta ne ho fatta metà dose per una teglia di  24 cm ma da 26 è ancora meglio così la parte sottostante viene ancora più sottile.

Focaccia con tonno e scamorza di L. Montersino
tratta da "Accademia Montersino"

Ingredienti:
750 gr di farina 260 W (ho usato la Garofalo)
450 ml di acqua
100 gr di farina integrale
10 gr di malto in polvere
5 gr di lievito di birra
40 ml di olio extra vergine di oliva
20 gr di sale

Per la farcitura:
350 gr di scamorza (io ho usato quella affumicata, l'alimentari aveva solo quella)
250 gr di tonno sott'olio (Callippo)
timo fresco(del mio giardino)
sale
pepe

Per la salamoia:
30 ml di acqua
30 ml di olio
15 gr di sale 


Nella ciotola della planetaria stemperare il lievito con l'acqua, il malto e la farina integrale. Lavorare con le mani per amalgamare tutti gli ingredienti e lasciar riposare il composto per circa 1h. Questo passaggio serve per reidratare la farina integrale.

Terminato il tempo di riposo, aggiungere all'impasto la farina 260W  e lavorate.
Incorporare anche l'olio ed il sale. Mescolare e trasferite il composto sul piano di lavoro infarinato. Lavorare velocemente per un paio di minuti e cominciare poi a fare le pieghe: allargare l'impasto delicatamente con i polpastrelli e piegare come una busta; rigirare l'impasto e ripetere l'operazione per altri due o tre minuti.
A questo punto "pirlare"  il composto (dargli cioè la forma tondeggiante e per comprendere di cosa stò parlando vi rimando a questo video del Maestro Morandin), avvolgere nella pellicola e far riposare un'altra ora a temperatura ambiente.

Riprendere l'impasto e dividerlo in pezzature da circa 150 gr (io ho diviso in due avendo usato metà dose). Ripetere l'operazione di pirlatura e porre le varie palline su di una teglia unta di olio e ben distanziate tra loro (devo raddoppiare di volume), ungete ancora i vari pezzi e chiudere con la pellicola.
Lasciare lievitare in frigo per 18/24 ore.


Trascorso il tempo di lievitazione, riprendere le focaccine e metterle in uno stampo abbondantemente unto di olio. Allargarle con i polpastrelli, rigirarle e continuate a stenderle fino al bordo della teglia.

Sulla superficie disporre il tonno sgocciolato, la scamorza a dadini, le foglie di timo, sale e pepe facendo attenzione a lasciare circa 1 cm di bordo.


Prendere un altro panetto e, sul piano di lavoro infarinato, stenderlo con le mani.
Adagiarlo sull'altra focaccia, chiudere bene i bordi e lasciare lievitare ancora per circa 40 minuti coperto con la pellicola trasparente.


Nel frattempo preparare la salamoia.
Miscelare olio, acqua e sale.

Riprendere la teglia e con il rullo forapasta (in alternativa usate i rebbi di una forchetta) bucherellare la superficie.

Spennellare la focaccia con la salamoia assicurando croccantezza alla superficie ed infornare a 230° per 20 minuti. Io l'ho lasciata 40 minuti ma per le cotture, come già detto in precedenza, ognuno conosce il proprio forno.

Se riuscite a resistere, tagliare da fredda ma sarà un pò improbabile!!


Considerazioni:
ottima base per qualsiasi ripieno, sbizzarritevi con la fantasia. La prossima volta che ne dite di feta, pomodori secchi, olive e maggiorana????

domenica 5 ottobre 2014

Crespelle di grano saraceno e crema al Bergader

Smanio e neanche poco.
Combatto tra la voglia di fare qualche manicaretto e la voglia di fare un bel niente.

Ieri pomeriggio, sdraiata sul divano, ho rispolverato delle vecchie riviste di cucina.
Questo ancora mi và di farlo; anzi la sera quasi mi addormento girando pagine e pagine di ricette.

E così stamattina, dopo aver fatto una classica lasagna per mio figlio che più di tanto non si scosta dal solito cibo, mi sono dedicata a queste crespelle fatte con la farina di grano saraceno.
Per il ripieno invece ho usato il Bergader, formaggio erborinato a pasta molle punteggiata dalle caratteristiche macchie verdibluastre della muffa, dal sapore intenso ed un  pò piccantino. Sostituitelo tranquillamente con del gorgonzola.

Il risultato?
Vedete voi!!


Crespelle di grano saraceno 
e crema al Bergader

Ingredienti per 4 persone:

60 gr di farina di grano saraceno
60 gr di farina bianca
2 uova
200 ml di latte scremato
250 gr di Bergader Edilpilz 
100 gr di panna da cucina light
50 gr di noci
1 cucchiaino di paprica dolce in polvere (io l'ho omessa; pensavo di averla tra le spezie ma ho pensato male)
una noce di burro per ungere la padella
sale

Preparazione:

Sbattere le uova in una ciotola
Aggiungere una presa di sale e gradualmente le due farine setacciate, continuando a sbattere a lungo ed energicamente; versiamo il latte a filo e diluiamolo bene nella pastella. 
Lasciare riposare per 30 minuti al fresco.
Per il ripieno: tritare grossolanamente le noci. 
Eliminare la crosta al Bergader e metterlo in una ciotola con la panna.
Frullare con il frullino ad immersione fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea, condiamo con un pizzico di sale e con la paprica ed amalgamiamo.
Fondere una piccola noce di burro in una padella antiaderente dal fondo spesso e di circa 18 cm di diametro, versare un mestolo scarso di pastella allargandola sul fondo.
Cuocere per 1-2 minuti a fiamma moderata  e poi rigirare la crespella cuocendola dall'altra parte. 
Ogni qualvolta facciamo una crespella ungere sempre la pentola con il burro (poco mi raccomando).



Una volta finita la pastella, spalmare  la crema di gorgonzola sopra le crespelle, cospargere con il trito di noci e chiudere a ventaglio.
Passare sotto il grill del forno per circa 2 minuti e serviamole calde.
Volendo potete ricoprire con un velo di besciamella.



martedì 23 settembre 2014

Torta Caprese

Felice, felice io!!!
Vi chiederete perchè.
Il mio compleanno è passato, da quasi tre settimane ed un pò in sordina.
Ma mai stata più contenta perchè ho ricevuto in dono due stupendi libri che ovviamente non potevano non parlare di cucina.
Non libri "normali" ma diciamo delle bibbie scritte da Iginio Massari, Maestro dei Maestri Pasticceri italiani.
Ma ciò che mi ha riempito il cuore di gioia è il pensiero che ha avuto mio figlio: di regalarmi uno di questi libri. Anche se è costato praticamente nulla, è la sorpresa che ho ricevuto che ho apprezzato. Bello di mamma sua!!
L'altro che ho ricevuto viene dal mio compagno: anche lui ha avuto un bel pensiero; sà che qualsiasi cosa che abbia a che fare con la cucina mi fà strafelice.

Potevo io non provare una ricetta di questi libri?
Sfoglia quà, sfoglia là; non sapevo da dove cominciare anche se dovrò approfondire la loro lettura perchè non si parla solo di ricette ma "anche di approfondimenti, procedure, ingredientistica, attrezzature e cultura di settore", come recita la prefazione.

Ecco così la "Sua Caprese".
Non avevo mai assaggiato questa torta da forno.
E che vi devo dire: già l'impasto da crudo era superlativo, ma da cotto non ho parole per descrivere la bontà: morbida, umida e con il sentore delle mandorle che inebria il palato.
Insomma una goduria infinita.


Torta Caprese di Iginio Massari
tratta da "Non solo zucchero - vol. 1"

Ingredienti per una tortiera da 24 cm (la mia aveva il fondo amovibile)

gr 212 di zucchero a velo
gr 25 di miele di acacia
gr 250 di burro a pomata
gr 125 di tuorlo
gr 25 di cacao in polvere
gr 250 di mandorle in polvere
gr 62 di farina 00
gr 5 di baking (lievito classico per dolci)
gr 300 di cioccolato in granella
gr 162 di albumi
gr 37 di zucchero semolato



Montare in planetaria il burro, lo zucchero a velo ed il miele (reso più fluido qualche secondo nel microonde).
Aggiungere poco alla volta i tuorli alternandoli con metà della farina e della polvere di mandorle setacciate. 
Quando il composto sarà ben montato, unire la granella di cioccolato (io ho tritato nel triblade pari quantitativo di cioccolato al 75% in tavolette).
Montare a neve gli albumi e lo zucchero semolato finchè la massa non sarà lucida.
Setacciare insieme il cacao, la restante farina e polvere di mandorle ed il baking ed incorporarli delicatamente con movimenti dal basso verso l'altro alla massa precedente.
Infine amalgamare gli albumi montati sempre con delicatezza.
versare il composto nella teglia imburrata ed infarinata e cuocere a 160°per almeno 1h (la ricetta di Massari prevede 40 minuti ma si riferisce a temperature di forni non certo casalinghi).


La mia ha cotto anche di più ma tutto dipende dal forno che avete.
Vale la prova stecchino che deve uscire asciutto ma ricordate che la Caprese è un dolce morbido ed umido.
Sfornate, lasciate raffreddare e spolverare di zucchero a velo e lamelle di mandorla.

domenica 21 settembre 2014

Risotto agli spinaci e provolone

Sono iscritta a svariati gruppi su fb di ricette Bimby e leggo che le bimbyne ci fanno un pò di tutto.
Mi sono così ripromessa di usarlo un pò di più per le mie ricette.

E memore di aver utilizzato questo robot per cucinare un risotto con i funghi porcini (venuto cremoso come piace a me tanto da aver fatto il bis e non è mia consuetudine, quindi non buono ma di piùùùùùùùù!!!!), ecco la voglia di ri-cimentarmi un'altra volta con il riso usando gli spinaci che ho comprato ieri al mercato ed un caciocavallo di quelli "ignoranti". Non me ne vogliate per l'espressione usata ma, con il sorriso sulle labbra, rende perfettamente l'idea di quanto casareccio sia il formaggio che ho ricevuto in dono.

Ciò non toglie che si possa usare il vecchio metodo di cottura per questo primo piatto, leggero ma al contempo reso gustoso dal caciocavallo.


Risotto agli spinaci e provolone
ricetta "Bimby"

Ingredienti per 4 persone:
200 gr di spinaci 
70 g di provolone
1 scalogno 
20 gr di burro
20 g di olio evo
300 g di riso
50 g di vino
700 g di brodo vegetale
2 noci di burro per mantecare

Preparazione
Mondare gli spinaci, spezzettarli e metterli a scolare.
Inserire nel boccale il provolone in pezzi e tritare 5 sec. vel. 6 e mettere da parte.
Tritare lo scalogno 3 sec. vel. 5. 
Aggiungere il burro (20 gr) e olio 3 min. 100°  vel. 1 antiorario . 
Poi il riso. Tostare  3 min. 100° vel. 1 antiorario  sfumando con il vino.
Versare il brodo vegetale e gli spinaci spezzettati (se preferite potete frullare gli spinaci ed inserire il composto insieme al brodo).
Cuocere il riso a 100°  vel. 1 antiorario aggiustando di sale. Sulla scatola del riso che ho usato dava i tempi di cottura di 18/20 minuti ma li ho ridotti a 12 decurtando il tempo per imbiondire la cipolla e della tostatura. Il risultato è stato perfetto.
Una volta portato a cottura il riso versare il provolone tritato, il burro per mantecare  e mescolare a 2 min. vel. 2 antiorario.
Versare in un piatto, aggiungere altro provolone tritato e servire.

Per arricchire rosolare a parte, in una padella e con il proprio grasso, una salsiccia ridotta in piccoli pezzi ed a 5 minuti dal termine della cottura, aggiungerla al riso.

domenica 10 agosto 2014

Gnocchi di patate ripiene di melanzane

Altra ricetta di Luca Montersino.
Patate, melanzane e pomodorini fanno da contorno a questo primo primo piatto molto appetitoso.
Provate!!

Gnocchi di patate ripieni di melanzane con pomodori confit
tratta da "Accademia Montersino"

Ingredienti per 6 persone:

Per gli gnocchi:
1 kg di patate meglio se vecchie
400 gr di farina (io ne ho aggiunta ancora)
100 gr di fecola
80 gr di tuorli (circa 3)
sale

Per il ripieno:
2 kg di melanzane
timo
olio
sale

Per la salsa di pomodorini:
pomodorini datterini
zucchero
scorza di arancia
sale
timo
origano

Lavate le melanzane.
Dividetele in due nel senso della lunghezza e praticate dei tagli nella polpa.
Salate, cospargere con il timo ed irrorate con un filo di olio.
Coprite le melanzane con un un foglio di carta da forno bagnato e strizzato.
Infornare a 170° per circa 50 minuti.
Una volta cotte, con l'aiuto di un cucchiaio raccogliete la polpa in una ciotola, salare, profumare con il timo ed aggiungete anche qui un filo di olio. 
Mescolare per ottenere una purea. Io ho usato il Bymbi.
Mettere il composto ottenuto in una sac à poche e tenere da parte.

Per la salsa: miscelate lo zucchero, la scorza di arancia il sale  ed il timo.
Conditeteli con questo preparato i datterini divisi a metà.
Aggiungere un filo di olio e disponete i pomodorini su una teglia rivestita di carta forno.
fate cuocere in forno a 100° per circa 3h.
Quando saranno disidratati frullateli e profumate con l'origano tenendone qualcuno da parte come decorazione.

Per gli gnocchi: lessate le patate in abbondante acqua salata.
Pelatele quando saranno cotte e passatele allo schiacciapatate.
Lasciate intiepidire il composto.
Aggiungere la farina, la fecola, i tuorli ed il sale.
Lavorate tutto molto velocemente giusto il tempo per assemblare tutti gli ingredienti.
Stendere l'impasto con il mattarello in una sfoglia di 3-4 mm.
Con un coppapasta ricavate dei dischi.


Riprendete la purea e farcite i dischi con una noce di ripieno.
Chiudere i dischetti a mezzaluna e con una forchetta sigillare bene i bordi.



Portare a bollore abbondante acqua salata.
Versare gli gnocchi e smuovete l'acqua senza toccare gli gnocchi per non romperli.
Quando verrano a galla lasciate cuocere ancora per un minuto e scolate con un mestolo forato. Non usate lo scolapasta.


Versate gli gnocchi nella padella in cui avrete fatto scaldare la salsa di pomodorini.
Saltare il tutto.
Impiattare guarnendo con con i datterini tenuti da parte, altro timo ed un filo di olio a crudo.


Note:
strano ma vero. Mi sono accorta all'ultimo di non avere i pomodorini e così ho fatto una salsa al volo aromatizzandola con il timo, la maggiorana ed il basilico. 
Per quel che mi riguarda mancava un pò di sale nell'impasto e questo doveva essere tirata un pò più sottile ed i  dischi più piccoli. Il coppapasta da me usato era di 7 cm. Per il resto nulla da dire.

sabato 9 agosto 2014

Shortbread alla lavanda


E' tanto che avevo questi fiori di lavanda racchiusi in un fazzoletto di carta.
Li avevo raccolti in una gita a Montefalco proprio con l'intenzione di fare dei biscotti.
La pianta, che faceva da cornice ad una panchina in legno, era rigogliosa ed i fiori profumatissimi.

Oggi ho deciso così di utilizzarli.

Una nota: mi sono allontanata dalla cucina un attimo per rispondere al telefono.
Quando sono ritornata nell'ingresso che precede la cucina c'era un odore di lavanda meraviglioso. Ed avevo appena iniziato.


Shortbread alla lavanda

Ingredienti:
175 gr di zucchero a velo
1 cucchiaio di fiori di lavanda
140 gr di burro non salato in piccoli pezzi
scorza di 1  limone grattuggiata
250 gr di farina debole (00)
75 gr di tuorlo (circa 3)
zucchero di canna
una punta di lievito
un pizzico di sale

Miscelare in un contenitore a chiusura ermetica i fiori di lavanda e lo zucchero a velo.
Chiudere il contenitore e lasciare riposare per 24 h.
Il giorno successivo impastare, nella planetaria e con la foglia, lo zucchero aromatizzato dalla lavanda, il burro, i tuorli, la farina setacciata in precedenza con il lievito, la buccia del limone ed il sale.
Appiattire l'impasto, avvolgerlo di carta forno e far riposare in frigo almeno 1h.
Trascorso il tempo, stendere la frolla sulla spianatoia leggermente infarinata, ad uno spessore di circa 4mm.




Con lo stampo, in questo caso a forma di fiore, ritagliare i biscotti, bagnare la superficie con un pò di acqua e passarli nello zucchero di canna.
Cuocere in forno preriscaldato a 170° per circa 25 minuti.
Toglieteli appena si incominciano a colorire altrimenti diventano duri.

Io ho usato il mio adorato Bimby per impastare questa simil frolla: 20 sec. vel. 4